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Alimenti e salute: l'importanza dell'equilibrio acido-base e dei microbioti

Gli alimenti riportati nella tabella, hanno un effetto diretto sulla salute del nostro organismo. Uno dei fattori che influisce sulla nostra salute è l’equilibrio acido-base del nostro corpo. Esistono due tipi di alimenti: acidogeni e alcalogeni. Gli alimenti acidogeni tendono ad acidificare il nostro organismo, mentre quelli alcalogeni tendono ad alcalinizzarlo.

In generale, gli alimenti acidificanti sono quelli che contengono elevate quantità di proteine animali, come la carne e il formaggio, ma anche alcuni cereali come il frumento. D’altra parte, gli alimenti alcalinizzanti sono rappresentati da frutta, verdura e alimenti a base di cereali integrali.

Il nostro organismo è in grado di mantenere l’equilibrio acido-base, ma a volte la dieta sbilanciata può alterare questo equilibrio e portare a problemi di salute. Ad esempio, un eccesso di acidi nel corpo può causare infiammazioni e problemi muscolari.

Inoltre, è importante ricordare che il nostro organismo ospita numerosi microbioti, ovvero microorganismi che vivono in simbiosi con il nostro corpo. Questi microbioti svolgono una serie di funzioni fondamentali per la nostra salute, tra cui l’assorbimento dei nutrienti e la regolazione del sistema immunitario.

Alcuni di questi microbioti hanno anche un’azione chelante, ovvero sono in grado di legare alcune sostanze presenti nell’organismo, tra cui i metalli pesanti, e facilitarne l’eliminazione. Per questo motivo, una dieta equilibrata può aiutare a mantenere il giusto equilibrio di questi microbioti e preservare la salute del nostro organismo.

In sintesi, l’alimentazione e l’equilibrio acido-base del nostro organismo, insieme alla presenza e alla salute dei nostri microbioti, sono fattori importanti per la nostra salute e il nostro benessere. 

Glutine

Il glutine è una grande molecola proteica composta da due categorie di proteine, chiamate Gliadine e Glutenine, che, dopo essere idratate e sottoposte a forza meccanica, si combinano per formare l’impasto. Questa sostanza, derivante dalla parola latina “colla”, è ciò che permette la panificazione.

Il glutine si trova in molti cereali comuni come frumento, orzo, segale e kamut, e in quantità minori nella spelta, triticale e farro. Anche se l’avena è naturalmente priva di glutine, può spesso essere contaminata durante la lavorazione. Inoltre, il glutine è presente in diverse preparazioni industriali come sughi, cioccolato e creme, dove viene utilizzato per conferire consistenza.

L’assunzione di glutine può compromettere l’integrità delle pareti dell’intestino, provocando un aumento della permeabilità intestinale. Questo significa che le giunzioni strette che separano l’intestino dalla circolazione sanguigna si allargano, consentendo il passaggio di proteine indigerite, batteri, virus e altre sostanze che normalmente non dovrebbero entrare nel nostro organismo. Nel corso del tempo, se non trattata, questa condizione può favorire lo sviluppo di malattie autoimmuni.

informazioni sul glutine

Caseina

La caseina, una proteina presente nel latte di mucca, bufala, pecora e capra, costituisce l’80% delle proteine totali ed è coniugata ad altre molecole, come il fosforo sotto forma di acido fosforico esterificato, rendendola una fosfoproteina. La caseina è in grado di veicolare minerali come il calcio e il magnesio a causa delle sue interazioni con il fosforo, che possiede una carica negativa e può legare sostanze con cariche opposte positive.

Esistono diversi tipi di caseina, tra cui alfa1, alfa2, beta (idrofoba, incapace di legare acqua) e k-caseina (che possiede una parte idrofila e una idrofoba), e gamma caseina, che rappresenta solo il 2% del totale.

Nel latte, le caseine si presentano come micelle, cioè globuli formati da aggregati di beta e alfa caseina in sospensione grazie all’azione stabilizzante della k-caseina.

Alcuni studi hanno suggerito che la caseina, soprattutto quella di tipo A1, potrebbe contribuire all’aumento della permeabilità intestinale. La caseina di tipo A1 è una forma di caseina presente in alcune razze di mucche, mentre la caseina di tipo A2 è presente in altre razze. La caseina di tipo A1 è stata associata a un aumento della produzione di una sostanza chiamata beta-casomorfina-7 (BCM-7), che potrebbe avere effetti negativi sulla salute intestinale.

Si ipotizza che l’BCM-7 possa danneggiare la mucosa intestinale e provocare infiammazione, aumentando la permeabilità intestinale. Questo potrebbe permettere il passaggio di sostanze indesiderate attraverso la parete intestinale e scatenare una risposta infiammatoria dell’organismo. Tuttavia, è importante notare che le evidenze scientifiche sull’effetto dannoso della caseina sulla permeabilità intestinale sono ancora oggetto di ricerca e non sono conclusive.

Solanacee

Le solanacee includono una varietà di ortaggi che consumiamo per i loro frutti, come pomodori, melanzane e peperoni, o per la parte tuberosa del fusto sotterraneo, come le patate. Tuttavia, queste piante includono anche una serie di vegetali il cui estratto veniva utilizzato in passato come veleno e oggi, in dosaggi titolati, come farmaci.

Il potere farmacologico e velenoso delle solanacee è dovuto al contenuto di sostanze chiamate alcaloidi, tra cui l’atropina della Belladonna, famosa per aumentare la frequenza cardiaca e dilatare la pupilla negli esami oculistici, e la scopolamina utilizzata per rilassare la muscolatura intestinale in caso di coliche e spasmi.

 Questo tipo di alimenti influiscono negativamente sulla permeabilità intestinale ed aggravano quadri infiammatori.

Solinacee veleno

Zuccheri

Molte persone non riescono a resistere ai dolci, che spesso vengono preparati con zuccheri raffinati; questi si trovano anche in molte bevande. Lo zucchero raffinato è, però, un ingrediente nemico della salute, causa principale di diverse malattie come il diabete, tra i responsabili dell’aumento del colesterolo e dell’obesità. Oltre a questo lo zucchero raffinato può creare una vera e propria dipendenza nel nostro organismo, proprio come una droga.

Diversi studi hanno ormai dimostrato che una dieta ricca di grassi, zuccheri e proteine ​​animali può contribuire all’insorgenza di infiammazione intestinale. Ora una nuova ricerca condotta su modelli animali conferma questa ipotesi, dimostrando che i topi nutriti con alti livelli di zuccheri presentano cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale che contribuiscono allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali.